Problem Posing

Di Alberto Cassini


Con il presente articolo s’intende chiarire cos’è il Problem Posing, come s’inquadra all’interno della Pedagogia e della didattica e perché è utile nel processo di apprendimento di ogni individuo.
Partendo dalle basi, possiamo definire la Pedagogia come la disciplina che studia i processi dell'educazione e della formazione umana, la didattica come quella parte della Pedagogia relativa ai metodi di insegnamento ed, infine, il problem posing come la tecnica per sviluppare l’abilità nel rilevare e impostare problemi.

Il punto è come rendere efficace ed efficiente il processo di apprendimento grazie all’implementazione di una didattica adeguata.

E’, ormai, noto che in qualsiasi processo intervenga la persona il risultato della sua attività è frutto dell’ottimizzazione di elementi fondamentali quali:

• Competenza
• Motivazione
• Coinvolgimento

Questi elementi hanno pari dignità e cioè, l’inadeguatezza dell’uno produce un effetto identico, rispetto agli altri elementi, sull'inadeguatezza del risultato finale.
Per anni si è sempre considerato e lavorato su un modello secondo il quale la conoscenza poteva essere semplicemente trasferita da un soggetto (Trainer/Formatore) ad un altro (Trainee/Allievo), senza dare molta importanza a come la stessa veniva trasferita.
All’università, per esempio e di norma, il docente spiega e gli allievi ascoltano, ma ricerche condotte su tale modello hanno smentito l’efficacia per il basso livello di coinvolgimento indotto negli allievi da parte dei docenti.
Di circa 5000 parole ascoltate in 50 minuti di lezione, gli studenti ne appuntano circa 500 e in media trascrivono circa il 90% delle informazioni scritte dal docente sulla lavagna tradizionale o digitale (Johnstone & Su, 1994).
La conseguenza di ciò è stato il progressivo superamento di questo modello anche grazie a nuove teorie d’apprendimento rilasciate da ricerche nel campo dell’intelligenza artificiale.
Già Vygotsky (1966) intuì che lo sviluppo cognitivo è un processo sociale e la capacità di ragionare aumenta nell’interazione con i propri pari e con persone maggiormente esperte.
Una interazione efficace, infatti, induce coinvolgimento e un miglior risultato a parità di altri elementi quali competenza e motivazione.
Piu il trainer sarà capace di coinvolgere migliore sarà il risultato del training per gli allievi.
Un metodo efficace per stimolare il coinvolgimento è, appunto, utilizzare il Problem Solving di cui il Problem Posing è parte integrante e cioè:

Favorire l’apprendimento partendo da porre problemi tramite domande di ricerca ed a stimolare la risoluzione.

Questo metodo sviluppa abilità di ragionamento e di pensiero (meta - conoscenza), aiuta gli allievi a diventare soggetti che imparano ad imparare e favorisce coinvolgimento auto - motivazione.
Proporre problemi da risolvere, infatti, consente sia di sviluppare abilità nel rilevare e impostare problemi, primo passo “Chiarisci” del metodo CASSINI, sia le capacità di risolvere gli stessi grazie all’esercizio di progettare e realizzare attività che conducano alle soluzioni dei problemi impostati, passi 5,6 e 7 dello stesso metodo.
In definitiva il problem solving e il problem posing rappresentano pilastri da sviluppare adeguatamente per favorire un adeguato, efficace ed efficiente processo di acquisizione e di elaborazione delle conoscenze negli allievi

Le Pubblicazioni che seguono ti aiuteranno a comprendere come raggiungere tale scopo
Buona lettura

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